GLOSSARIO

Glossario

INCHIOSTRI A PIGMENTO LUCIA EX

Gli inchiostri LUCIA EX sono stabili ai raggi UV e offrono una durata di vita di oltre 100 anni, con una eccellente precisione del colore, del bianco e nero ed una gamma di sfumature tra la più ampie della categoria.

 

SPRAY PROTETTIVO HAHNEMULE

Lo Spray protettivo Hahnemühle offre una protezione incredibile per le vostre preziose stampe Fine Art. Questo spray inodore sigilla le superfici stampate e le protegge da polvere, impronte digitali e umidità. Aumenta la resistenza all’acqua e protegge le stampe di immagini da sbiadimento causato dai raggi UV. Lo spray protettivo è veloce ad asciugare e non ingiallisce. E ‘completamente trasparente e non ha alcuna influenza sui colori originali della carta.

 

LINEARIZZAZIONE O CALIBRAZIONE

Il termine “linearizzazione” di una stampante viene usato talvolta nel senso di “calibrazione” e altre volte, più propriamente, nel senso di “ricalibrazione”, per riportarla alle condizioni iniziali di calibrazione.

 

FLUSSO DI LAVORO

Fotocamere, monitor e stampanti non interpretano in modo univoco le informazioni cromatiche di un’immagine. Per ottenere una corrispondenza precisa su tutta la catena di riproduzione il colore va gestito, per mantenere il più possibile la fedeltà cromatica di un’immagine , consideriamo come esempio una fotografia scattata con una fotocamera digitale. Una volta visualizzata sul monitor e stampata, dovrebbe apparire uguale o molto simile alla scena catturata dal fotografo. Per questo tutte le figure professionali che si approcciano a questo flusso di lavoro dovrebbero sapere come approcciarsi a questa  gestione del colore,  per mantenere mantenere la coerenza cromatica dell’immagine nelle varie tappe  del flusso di lavoro e nel passaggio da una periferica all’altra in input e output

Ogni immagine digitale è composta da pixel Ogni pixel è rappresentato da numeri: in modalità Rgb, è definito da una terna di interi che, singolarmente, possono assumere un valore compreso tra 0 e 255; in modalità Cmyk, ogni pixel è descritto da quattro numeri interi, ognuno con valore tra 0 e 100. Non ci sono colori in un’immagine digitale, ma numeri. Solo quando l’immagine èletta da un’applicazione (come Adobe Photoshop), è caricata in memoria, visualizzata su un monitor o stampata, i numeri generano colori. Ed è proprio in questo passaggio che hanno origine i diversi problemi affrontati dalla tecnologia di gestione del colore. È opinione diffusa che i valori Rgb o Cmyk definiscano con precisione il colore di un pixel m In realtà ciò è vero solo in parte. Chiunque abbia visitato un ambiente in cui erano presenti più Tv a colori o monitor avrà forse avuto modo di osservare come una stessa immagine  apparisse diversa da un display all’altro.  i numeri 255R 0G 0B rappresentano certamente un rosso, ma su due monitor diversi potrebbe apparire più o meno saturo e luminoso oppure più tendenteall’arancio o al viola. Questo livello di approssimazione non può soddisfare un fotografo, un grafico professionista nè un utente evoluto. Il motivo per cui i colori di un’immagine Rgb dipendono dal monitor utilizzato sono legati alle diverse tecnologie e materiali impiegati nel processo di fabbricazione. Queste osservazioni valgono anche per le stampanti. Identiche percentuali Cmyk producono colori  differenti su periferiche diverse: i numeri 0C 0M 100Y 0K indicano sicuramente un giallo, ma in certi casi si tratterà  di una tonalità un po’ più rossastra, in altri più verdi con luminosità o saturazione differenti.

Il punto di partenza per ovviare a questi problemi è quello della CALIBRAZIONE di tutti i dispositivi hardware che si utilizzano nel proprio personale flusso di lavoro. ( macchina fotografica – monitor –  stampante). Calibrare una periferica significa creare dei profili colore ICC, che permettono alle varie periferiche di dialogare e capirsi per così rappresentare quei valori RGB in colori uguali. Nella creazione dei profili praticamente vengono create delle tabelle   mediante una tabella a due colonne: la prima contiene i valori Rgb o Cmyk, la seconda le rispettive coordinate colorimetriche xyz. Queste  tre coordinate identificano univocamente un solo colore e quindi nel passaggio tra le varie periferiche non si farà più riferimento ai valori RGB o CMYK ma a questi valori XYZ essendo sicuri che univocamente rappresentano quel colore.
Quindi avere un flusso di lavoro lineare significa proprio calibrare e creare dei profili ICC personalizzati per ogni strumentazione hardware che si utilizza per permettere loro di dialogare ed avere una corrispondenza in ogni passaggio.
La FIneart Lab cura con particolare attenzione questo processo, linea rizzando periodicamente la strumentazione utilizzata, ponendo particolare attenzione anche nella creazione di profili personalizzati per ogni tipo di carta ed inchiostro utilizzato per avere un’ adeguata copertura del gamut, saturazione dei colori, corrispondenza cromatica, neutralità dei grigi.

 

GAMUT

Il gamut di un dispositivo o di una periferica, termine inglese derivato dal medio latino gamma-ut che indicava una scala di note, è l’insieme dei colori che il dispositivo o la periferica è in grado di produrre, riprodurre o catturare ed è un sottoinsieme dei colori visibili.
Ogni macchina fotografica, schermo o stampante e perfino ogni scanner ha un suo gamut. Tanto più grande è il gamut e tanto più veriegato sarà lo spettro di colori riproducibili da quella determinata periferica. La nostra migliore periferica è l’occhio umano che è in grado di captare sfumature di colore attualmente impossibili da stampare o riprodurre. Nella stampa quindi il gamut è utilizzato per capire come saranno gestiti i colori e se saranno o meno compressi per rientrare in quelli riproducibili dall’accoppiata stampante/tipo di carta. Le stampe fine art hanno la caratteristica di riuscire a stampare colori che altrimenti risulterebbero irrealizzabili con stampanti normali. Chiaramente anche una stampante fine art rispetto al gamut visibile da un occhio umano, sarà da considerare limitata.

 

STAMPA FINEART

In fotografia, con il termine Fine Art,  si vuole descrivere un processo di sintesi tra qualità e tecnica  atto  a produrre un opera che rispecchi gli standard qualitativi del mercato dell’arte in relazione a due aspetti : qualità e durata nel tempo, resistenza ad agenti esterni come umidità e raggi UV.  E’ necessario che la stampa venga realizzata su carte Total Acid Free (TAF) e Total Clorine Free (TCF), certificate secondo la norma ISO 9706 . Il risultato finale quindi dipende daun intero processo che va dallo scatto alla post-produzione, sino alla scelta della carta e delle macchine di stampa usate.
Per ottenere un buon risultato è opportuno salvare i file in formato tif rgb a 300dpi con profilo sRgb o Adobe RGB 1998 senza nessuna compressione oppure mantenere il formato LAB, che non richiede profilo. Nel caso di una scansione fare attenzione nel lavorare e salvare il file a 16 bit per ottenere pi๠informazioni e maggiori dettagli. Nel caso di scatti fotografici in formato Raw eseguiti con attrezzatura digitale reflex è consigliabile mantenere i 16 bit salvando in formato tif.

UN CONSIGLIO: è preferibile non salvare il file in jpg perchè è un formato di compressione.

 

GSM

Il termine grammatura (gsm) è un lemma tecnico usato nel campo della tipografia e, in generale, del settore della produzione e del consumo della carta da legno e dei suoi derivati.
Esso rappresenta, in modo semplicistico, la “consistenza” del foglio di carta. Non va confusa con lo “spessore” del foglio, anche se di fatto una carta di grammatura superiore avrà tendenzialmente uno spessore superiore. Tecnicamente la grammatura viene definita come “il peso di un foglio di carta di un metro quadro di superficie”.
Le carte Fine Art hanno generalmente grammature superiori dai 100 gsm della Rice Paper fino ai  500 gsm di una versione di Photo Rag.
La grammatura gsm può essere applicata anche alle tele fine art e in questo caso si va dai 340 gsm ai 410 gsm.

 

FORMATO 3F

Il  formato 3F (.fff), che è il formato  proprietario Hasselblad,  corrispondente a un file RAW digitale può essere gestito e modificato con il software FlexColor, proprio come un  flusso di lavoro digitale. Modificare file, esportare settaggi, salvare in batch, elaborarlo più volte senza dover modificare il file in modo permanente
Con il 3F le immagini vengono scansionate ad una risoluzione di 16 bit per colore. In questo modo l’intera gamma colore del negativo viene estratta dalla scansione.
Sul sito di Hasselblad potete scaricare gratuitamente Flexcolor, che è il software di elaborazione dei files 3F a questo link:http://www.hasselblad.com/support/manuals/software-archive.

 

ADOBE RGB 1998

Lo spazio colore Adobe RGB è uno spazio colore RGB sviluppato dalla Adobe Systems nel 1998. È stato progettato per comprendere molti dei colori ottenibili con le stampatrici a colori CMYK, ma attraverso l’utilizzo dei colori primari RGB su una periferica quale il display di un computer. Lo spazio colore Adobe RGB contiene approssimativamente il 50% dei colori visibili specificati attraverso lo spazio colore LAB, con un aumento di gamma (gamut) rispetto allo “Spazio colore sRGB” principalmente sul ciano e verde.

 

SOFT PROOF

La Soft Proof è un’ anteprima a monitor che permette di effettuare una  simulazione di un lavoro che dovrà essere stampato prima ancora di iniziare a stamparlo.